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Il progetto ideale

Il progetto

Dimmi dove vivi e ti dirò chi sei...

L’idea è questa: in quanto animale sociale, l’uomo non può vivere se non all’interno di una data comunità che, di fatto, si caratterizza sempre per una sua specifica struttura economica e un ben definito ambito sociale, ed è bene ricordare che ogni contesto inevitabilmente giorno dopo giorno esercita un pesante condizionamento sulle azioni, sui pensieri, sulla qualità stessa della sua vita per tutti: dimmi dove vivi, e ti dirò chi sei.

Il villaggio.Mirò

miro  Prades, the Village

La logica 'violenta' del mercato e la 'buona' politica

Oggi diventa sempre più chiaro che, a sua volta, ogni sistema sociale deve fare i conti con i parametri di economie magari diverse tra di loro per dinamicità e capacità di produrre ma, che hanno, però, un preciso denominatore comune, che consiste nell’essere tutte dipendenti o “funzionali” alla logica del denaro, della ricchezza e del profitto materiale. Questo stato di cose ha provocato il diffondersi ovunque di un meccanismo violento e perverso (il cosiddetto “mercato”, cioè l’attuale sistema del produrre e del consumare), e questa situazione comporta rischi e pericoli sempre nuovi, che solo chi è colto da inguaribile ingenuità può illudersi di gestire con razionalità e con equilibrio.
Da qui l’origine di problematiche assai complesse, che attanagliano il mondo, turbano le giornate umane, proiettano ombre minacciose sul futuro di tutti e, corrompendola, arrivano a determinare quasi del tutto persino la natura dell’uomo: ed è proprio all’interno di questa verità che si può trovare una più plausibile interpretazione all’eterno dilemma tra essere e avere, tra ciò che si vorrebbe essere e, invece, quel che si è obbligati a fare.
Non è certo inutile, ma anzi doveroso e necessario il tentativo di portare giustizia ovunque e dare una regola, un ordine, una morale alla convivenza sociale (è esattamente questo l’obiettivo della buona politica!).

Homo homini lupus?

Però tutto ciò alla fine si rivela una fatica di Sisifo, una speranza illusoria se, come oggi è inevitabile, le persone sono obbligate a disporre di una sufficiente quantità di ricchezza venale e materiale per garantirsi un legittimo spazio di vita. Allora, non potendo farne a meno, poiché la ricchezza materiale è indispensabile e serve, ed è in genere molto ambita, prima per acquisirla e poi per difenderla dalle mire degli altri, ciascuno si ritrova costretto nella potenziale condizione di tensione e di lotta, perché deve guardare al suo simile come possibile antagonista: homo homini lupus!

Merceria, Granada. Foto di M.Baioni

L'alternativa : non denaro ma imprenditorialità e creatività, cioè lavoro!

Per liberare l’essere umano dalla onnipresente e oggettiva necessità di dover stare sempre vigili contro la minaccia di subire violenza, l’alternativa non può essere che radicale: bisogna che ovunque venga assunta come unità di misura di tutte le cose non la roba, non la materia, ma la “imprenditorialità” e la “creatività”, in una parola “il lavoro” di ogni singola persona, alla quale senza alcun impedimento sia data la possibilità di far valere i propri talenti, le proprie attitudini e le qualità individuali e, in cambio “ricompensa e riconoscimento” e in proporzione a tutto ciò che ciascuno è riuscito a fare e a produrre- gli venga garantita la condizione di poter usufruire e godere di tutto ciò che è bello e che può rendere la vita sempre più evoluta e civile.
Semplicemente, allora, si tratta di sviluppareun pensiero nuovo per una politica nuova,in funzione di una convivenza umana sicura per tutti mai vista prima, anche perché, bisogna saperlo, oggi ci sono le condizioni reali per affrontare e trovare una soluzione concreta a una simile impresa.


Sogno impossibile? Utopia?

Fino ad oggi ci siamo tutti arrabattati, pagandone un prezzo altissimo, nella gestione del denaro, in quanto determinante per segnare la storia del mondo. Ora è giunto il momento di lavorare per abolirlo come metro di misura di tutte le cose, sostituendolo con il lavoro, l’impegno e la capacità di ciascuno di creare e di produrre.
Non deve trarti in inganno la tua opinione attuale, se ci credi oppure no, se non ti piace il progetto o se lo ritieni troppo difficile.Quel che devi sapere è che non si può farne a meno, non ci sono alternative: o si andrà tutti assieme in questa direzione, oppure il buio calerà sull’uomo e sulla umanità.
Perché, infatti,
il futuro sarà intelligente ed evoluto o non ci sarà! Commenta il progetto sul blog


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